27/01/08

FABRIZIO DE ANDRE'




GOOD MORNING MIEI CARI, OGGI IL CONSIGLIO E' RICORDIAMOCENE







Questo è stato un periodo in cui le mie idee erano inesistenti. Non avevo pensieri, quindi ho chiesto in prestito quelli di un'altro Fabrizio che, come tutti sanno dei pensieri ne faceva poesie e punti di vista.
Inoltre ho preso spunto dal lavoro del mio caro Diego che ha in progetto (ormai già in fase di esecuzione) un blog esclusivo per il nostro De Andrè. Anzi colgo l'occasione per rimandarvi al suo blog (
http://www.faberdeandre.blogspot.com/).

Io invece volevo soffermarmi sul fatto che mancavo di attivtà celebrale. Forse per poter avere qualcosa da dire, nella nostra vita, dobbiamo avere dei Maestri? Non credo, dobbiamo invece avere una visione più ampia delle cose e non soffermarci mai solo sull'apparenza o dare il nostro tacito consenso al giudizio comune, uniformato, standardizzato. Stiamo perdendo la nostra capacità critica? Forse siamo solo un po' addormentati dal sonnifero che ogni giorno ci somministrano goccia a goccia attraverso i media e coloro che si sono completamente addormentati. Ecco perchè abbiamo bisogno di altri punti di vista e sicuramente Fabrizio De Andrè ce ne fornisce tanti.

Pensate: quante volte avete ascoltato De Andrè in radio...

22/01/08

19/01/08

RUBRICA: IL CINEFILO



...a buon intenditore poche parole...

RECENSIONE DEL FILM ''AMERICAN GANGSTER''




Good morning miei cari, come promesso eccomi qui a ragguardarvi, o per chi preferisce a ragguagliarvi, sulla pellicola uscita ieri nelle sale di tutta Italia.

Come prima cosa faccio un richiamo alla vostra memoria; vi ricorderete di certo i films dell'epoca d'oro del cinema, come Il Padrino, Serpico, Scarface e Carlito's way, ebbene questo film in qualche modo riesce a ricalcare, a prendere spunto da questi senza però mai scadere nel remake o peggio nella copia fotostatica. Infatti ''American Gangster'' ricrea alla perfezione tutte quelle atmosfere anni '70 che sembravano ormai perdute negli abissi della memoria dei nostri vecchi e magari di qualche ''no global''.

La trama è abbastanza semplice così da non risultare pesante:

il figlioccio di un boss (Denzel Washington), dopo la sua morte, ne prende il posto, soprattutto però in quella che potremmo definire la morale di quest'uomo, nel mercato criminale della droga invece, lo supera di gran lunga diventando così il più grande narcotrafficante dell'east-coast. Ma il crimine si sa (davvero?...) non paga ed il nostro Russel Crowe, fa di tutto per dimostrarlo. In un ambiene caratterizzato dalla corruzione e dalla amoralità della polizia, riuscirà il nostro caro (un po' Gladiatore ed un po' John Nash) più che a fare giustizia, a fare quello che crede giusto?

La ricostruzione, che può essere definita storica, del periodo in cui il film è ambientato e delle vicende (tratte da una storia vera) fanno del film di Ridley Scott, quasi un documentario che però non fa mai annoiare, anzi che appassiona quasi come una storia di cronaca.
Quindi, dimenticavo, lo consiglio.

18/01/08

Bobby Fischer


Salve ragazzi, questo è un triste giorno per gli appassionati del gioco degli scacchi. Probabilmente il più grande campione di tutti i tempi, un genio, un monomaniaco ossia, un autentico pazzo se ne è andato e non più lo rivedremo.
Vorrei ricordarlo con una delle sue più celebri partite:
Spassky-Fischer Campionato del Mondo Reykjavik, 1972
1. e4 c5 2. Cf3 d6 3. d4 cxd4 4. Cxd4 Cf6 5. Cc3 a6 6. Ag5 e6 7. f4 Db6 8. Dd2 Dxb2 9. Cb3 Da3 10. Axf6 gxf6 11. Ae2 h5 12. O-O Cc6 13. Rh1 Ad7 14. Cb1 Db4 15. De3 d5 16. exd5 Ce7 17. c4 Cf5 18. Dd3 h4 19. Ag4 Cd6 20. C1d2 f5 21. a3 Db6 22. c5 Db5 23. Dc3 fxg4 24. a4 h3 25. axb5 hxg2+ 26. Rxg2 Th3 27. Df6 Cf5 28. c6 Ac8 29. dxe6 fxe6 30. Tfe1 Ae7 31. Txe6 1-0

AMERICAN GANGSTER




Good morning, anzi, evening a tutti i miei cari,
oggi alle 15.50, io ed il mio vecchio, abbiamo appuntamento al Warner con questo promettente film.
Al mio ritorno, dopo la visione, vi ragguarderò volentieri sulla nuova pellicola cercando di non anticiparvi nulla, a meno che non sia decisamente una cacata, nel qual caso cercherò di farvi risparmiare qualche soldino.

17/01/08

Ma davvero il nostro caro crede nella teoria geocentrica?


Sebbene il nostro Santo Pontefice di cretinerie ne abbia dette, almeno a mio parere, questa volta mi sono chiesto se davvero avesse potuto pensare che il processo contro Galileo fosse stato giusto come la sua condanna; insomma se credesse che sia il Sole a girare intorno alla Terra. Quindi mi sono procurato uno stralcio del discorso ufficiale dell'allora Cardinal Ratzinger (15/03/1990) e dopo averlo letto...N.B. A mio parere stiamo vivendo una situazione allrmante e questo ne è solo un esempio. Basti pensare anche al caso Mastella (che dovrebbe essere il caso solo di sua moglie) e alle leggi che in seguito ad esso modificheranno (almeno queste sono le intenzioni dei politici che ha commentato il fatto), oppure al caso Forleo. Sia la destra che la sinistra, sia la Rai che Mediaset, volutamente omettono notizie chiave per la comprensione reale dei fatti. Ponete la vostra attenzione a questo riguardo, ma soprattutto informatevi dalle fonti minori stando però sempre attenti a non incappare nei censori.
Cari professori e cari studenti dell'Universita' "La Sapienza" (ma anche tutti gli altri), di seguito potete leggere cio' che l'allora cardinale Ratzinger disse REALMENTE a Parma, a proposito di Galileo.Non si tratta della riproduzione integrale del discorso di Joseph Ratzinger (finora e' stato impossibile trovarlo), ma dello "stralcio" delle riflessioni su Galileo ed e' questo che, al momento, ci interessa.L'allora cardinale non ha in nessun modo fatta propria la frase di Feyerabend ("La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione"), ma l'ha semplicemente citata in un discorso piu' ampio sulla necessita' di discutere seramente della scienza moderna.Oltre a Feyerabend, l'allora cardinale cito' altri intellettuali. Siamo onesti e andiamo alle fonti! Non fidiamoci mai della vulgata mediatica o dell'ideologia che tende a farci diventare tutti uguali uniformandoci al pensiero unico.
R.
Joseph RATZINGER La crisi della fede nella scienzatratto da Svolta per l'Europa? Chiesa e modernità nell'Europa dei rivolgimenti, Paoline, Roma 1992, p. 76-79. "Nell'ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall'uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo. Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne -già nel secolo successivo- elevato a mito dell'illuminismo. Galileo appare come vittima di quell'oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l'Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l'avversario della libertà e della conoscenza. Dall'altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell'uomo dalle catene dell'ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell'oscuro Medioevo (1).Secondo Bloch, il sistema eliocentrico -così come quello geocentrico- si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l'affermazione dell'esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività. Egli scrive testualmente: «Dal momento che, con l'abolizione del presupposto di uno spazio vuoto e immobile, non si produce più alcun movimento verso di esso, ma soltanto un movimento relativo dei corpi tra loro, e poiché la misurazione di tale moto dipende dalla scelta del corpo assunto come punto di riferimento, così ?qualora la complessità dei calcoli risultanti non rendesse impraticabile l'ipotesi? adesso come allora si potrebbe supporre la terra fissa e il sole mobile» (2). Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell'accaduto. Il vantaggio del sistema eliocentrico rispetto a quello geocentrico non consiste perciò in una maggior corrispondenza alla verità oggettiva, ma soltanto nel fatto che ci offre una maggiore facilità di calcolo. Fin qui, Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae: «Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo» (3). Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive: «La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4).Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica. Con mia grande sorpresa, in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», ma esattamente quella opposta, cioè: «Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?». Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande. [...] Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica".
(1) Cfr. W. Brandmüller, Galilei und die Kirche oder das Recht auf Irrtum, Regensburg 1982. (2) E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Frankfurt/Main 1959, p. 920; Cfr F. Hartl, Der Begriff des Schopferischen. Deutungsversuche der Dialektik durch E. Bloch und F. v. Baader, Frankfurt/Main 1979, p. 110. (3) E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Frankfurt/Main 1959, p. 920s.; F. Hartl, Der Begriff des Schopferischen. Deutungsversuche der Dialektik durch E. Bloch und F. v. Baader, Frankfurt/Main 1979, p. 111. (4) P. Feyerabend, Wider den Methodenzwang, FrankfurtM/Main 1976, 1983, p. 206.© Copyright 1990-2008 - Libreria Editrice Vatica€€na